The text of the Statement by Dr. Araghchi the Honorable Minister of Foreign Affairs of I.R. Iran Addressing the Foreign Ambassadors Residing in Tehran
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Martedì mattina si è tenuto un incontro presso il Ministero degli Affari Esteri per chiarire le posizioni della Repubblica islamica dell'Iran sugli ultimi sviluppi nella regione, alla presenza degli ambasciatori, dei capi delle missioni diplomatiche e delle organizzazioni internazionali residenti a Teheran.
In questo incontro, Seyyed Abbas Araghchi, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran, descrivendo l’azione aggressiva del regime sionista contro diversi centri militari in Iran come una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, ha sottolineato la determinazione della Repubblica Islamica dell'Iran a difendersi con risolutezza: l'Iran risponderà a questo crimine in modi e tempi appropriati.
Araghchi ha espresso la sua gratitudine a tutti i paesi amanti della pace della regione e a quelli che, comprendendo la pericolosa situazione, hanno condannato l'azione aggressiva del regime occupante di Israele, manifestando rammarico per il silenzio o il sostegno di alcuni paesi occidentali alle azioni aggressive , ritenendo che questo comportamento incoraggi l'aggressore a continuare a infrangere la legge.
Il Ministro ha individuato inoltre nell'aiuto militare e nel sostegno di alcuni paesi occidentali, in particolare degli Stati Uniti, la ragione principale della continuazione dei crimini e delle aggressioni del regime di occupazione nella regione, e ha identificato questi paesi come complici e partner dei crimini commessi contro la popolazione di Gaza, del Libano e degli altri paesi della regione.
Il Ministro degli Affari Esteri del nostro Paese ha sottolineato la necessità di fermare immediatamente le aggressioni e i crimini del regime sionista e ha sottolineato la responsabilità di ciascun governo nel fermare il genocidio e prevenire la diffusione dell’insicurezza e della guerra nella regione. Ha inoltre chiesto un aumento degli aiuti umanitari da parte della comunità internazionale alle genti sfollate di Gaza e del Libano.